Storia della Bottega dei 4

La Storia della Bottega dei Quattro di Libero Bovio

La Storia della Bottega dei Quattro di Libero Bovio 1934/1940 di Antonio Sciotti (Ed. Bascetta, 2022), pp. 180.

 

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Libero Bovio è meritatamente noto come uno dei migliori autori di Piedigrotta, e non poche le canzoni conosciute in tutto il mondo sono da lui firmate. Egli è riuscito nell’intento di infondere nuovo sangue al corpo un po’ senescente e anemico della canzone napoletana.

Quando la melodia era dirottata sul viale del tramonto, ecco che Bovio infonde alla canzone napoletana un’incredibile trasformazione, da sfogo puramente lirico, passionale, melodico di un’anima innamorata o dolorante in un concitato e affannoso monologo in cui culmina e si risolve, spesso sanguinosamente, una situazione drammatica trattata con aspro compiacimento di rocamboleschi conflitti di luci e ombre. In altre parole, da lirica a dramma.

Così, l’ultima e vera canzone di Napoli, figlia dell’epoca d’oro, è sicuramente quella di Libero Bovio: una canzone abile, perfetta di costruzione, congegnata con sicuro senso drammatico, o gaio, sentimentale, comico, grottesco, di cui egli solo intuisce la formula giusta, precisa, infallibile.

Bovio conosce bene l’anima del pubblico e le sue esigenze e possiede il segreto del successo: riesce a penetrare nell’anima semplice delle persone e perpetrando sensi di colpa ne fa venire fuori l’animo nobile, il desiderio di essere quello che non si è o di quello che si è perduto.

Ma, durante il corso della carriera, non si è limitato a scrivere soltanto canzoni piedigrottesche. Il senso dell’organizzazione prevarica in lui, cosicché ad ogni audizione è onnipresente a tutte le prove delle nuove canzoni, sceglie accuratamente gli interpreti, gli elementi del coro, della tarantella e della mandolinata di prescrizione, dell’orchestra, approva il bozzetto delle scenografie e ingaggia gli attori che recitano il preambolo o idillio piedigrottesco, assiste alle coreografie dei danzatori. In altre parole, per ogni spettacolo, mette su un’organizzazione talmente perfetta che anche altri autori partecipanti all’audizione con le proprie canzoni, traggono benefici da tanta accuratezza.

Dopo il gran successo nel 1915 con Tu, ca nun chiagne! arriva il trionfo nel 1916 con Pupatella, il primo di una serie infinita di motivi con i testi che cambiano radicalmente il modo di scrivere della canzone napoletana (Lacreme napulitane, Zappatore, ‘E figlie, ‘E ppentite, Carcere, L’ultima tarantella, Serenata ‘e ‘na femmena, Tammurriata d’autunno, ecc.).

La canzone Pupatella trova successo immediato e conferma come la sua linea poetica si distacchi notevolmente da quella degli altri autori contemporanei che scimmiottano ancora i vari Di Giacomo, Bracco, Russo, Cinquegrana. Bovio non scrive l'amore in tutte le sue sfaccettature, ora drammatiche o commoventi e felici, ma scrive l'amore da cronaca nera, con le sue tragedie di sangue, sentimentali, familiari o personali. Il brano-innovatore all’epoca venne definito dalla stampa un bozzetto musicale. Ovviamente il suo modulo verista subisce l’immediata imitazione e, in meno di dieci anni, la canzone napoletana abbandona le varie Caroline affacciate al balcone per fare posto alle varie zingare e pupatelle spietate e traditrici.

Da questo momento la sua fama di autore e tale che osa di più e, dal 1917 al 1923, diventa, oltre che poeta, anche direttore artistico della casa editrice La Canzonetta amministrata da Francesco Feola. Sono questi gli anni di grandi successi. Poi, dal 1924 e fino al 1933, sempre come autore e direttore artistico, gestisce la casa editrice Santa Lucia di Giuseppe De Martino. Anche in questi anni i trionfi sono tantissimi. Fino ad arrivare alla nascita della Bottega dei Quattro del 1934.

 

Nel libro sono ricostruite dettagliatamente tutte le sette edizioni dell’audizione di Piedigrotta con gli elenchi completi dei brani, i cast dei cantanti e della rivista e la discografia. Il libro è impreziosito da una iconografia inedita.

In allegato la sezione delle Istantanee, ovvero delle 42 schede biografiche dei cantanti che hanno partecipato dal 1934 al 1940 (Ada Algisi, Ester Baroni, Raffaele Brancaccio, Leo Brandi, Ada Bruges, Gino D’Oro, Carmen De Angelis, Nella De Campi, Margarita Del Plata, Alice Di Beke, Dina Dini, Ettore Fiorgenti, Lia Flirt, Rosa Florindo, Fregolino, Lidia Gaia, Arturo Gigliati, Gorella Gori, Guglielmi, Carlo Lear, Liliana, Mario Mari, Ellen Meis, Lia Monti, Elsa Moreno, Eva Nova, Franco Orlando, Salvatore Papaccio, Vittorio Parisi, Mario Pasqualillo, Tatiana Petrowna, Mario Pinto, Anna Pretolani, Regina, Enzo Romagnoli, Ria Rosa, Ferdinando Rubino, Giorgio Schottler, Alfredo Sivoli, Nino Taranto, Pia Velsi, Ernesta Vollaro).

 

 

I Capitolo sono:                                                

1934: Nasce la casa editrice Bottega dei Quattro battezzata dal capolavoro di Passione.

Le canzoni del 1934.

1935: Pioggia di successi: da Fantasia a Tammurriata d’autunno. 

Le canzoni del 1935.

1936: L’ultima tarantella di Ria Rosa.

Le canzoni del 1936.

1937: La Chitarra nera di Ernesto Tagliaferri.

Le canzoni del 1937.

1938: l’argentina Margarita Del Plata canta Bionda nun chiagnere.

Le canzoni del 1938.

1939: Raffaele Viviani tra gli autori.

Le canzoni del 1939.

1940: I due cuori di Gilda Mignonette.

Le canzoni del 1940.

Lo scioglimento della Bottega dei Quattro.

Cast Festivaliero (42 Istantanee biografiche)

 

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