Il primo cd "Vitarte" della cantante-attrice Carmen Viviani è presentato dal giornalista nonché storico del teatro e della musica Pietro Gargano:
“L’offuscamento della canzone napoletana, netto ma non certo irreversibile, passa anche per la penuria di voci femminili fresche, al di là della massa neomelodica che ora - a sbiadire l’ultima traccia di presunta continuità - si fa dire esponente del Nap Pop Sound. Veterane gloriose, brave esponenti della generazione di mezzo, ma rare giovani. Perciò è un piccolo avvenimento questo cd di Carmen Viviani. Lo è per una serie di motivi. Innanzitutto per la prova di maturità della bionda stabiese. Finora Carmen, spesso in duo con Enzo Esposito, si era distinta per la tutela della canzone classica partenopea, con un repertorio molto ampio. Era già opera meritoria, ma ora la talentuosa ragazza stabiese passa ad affrontare brani più vicini nel tempo, a provare che di roba buona sul mercato del talento ce n’è tanta, a patto di accettare le evoluzioni del gusto, il riformismo, la modernità. Il cd intitolato VitArte - programma di lavoro perfino ingenuo, ribellione alle leggi del successo a ogni costo - contiene brani di Nino D’Angelo, Pino Daniele, Teresa De Sio, Enzo Gragnaniello e dei Pennelli di Vermeer. Carmen li affronta con personalità, evitando ogni tentazione di rifugiarsi nello stile dei creatori. Gli arrangiamenti essenziali, a limare non ad aggiungere, la aiutano. Se un limite aveva Carmen era quello di cercare ogni occasione di spingere in alto la sua voce in grado di affrontare tessiture perigliose: lo ha eliminato, tiene a freno i virtuosismi, modula, centra toni giusti: interpreta, insomma.
Infine, elemento di grande rilievo, VitArte è prodotto da La Canzonetta, marchio pieno di storia. In una città dove nessuno scommette sul nuovo, dove si aspetta che siano la tv o marchingegni forestieri a timbrare il passaporto della bravura, è un segno di svolta".