Che qualcosa di molto buono stesse cuocendo lentamente nelle cucine dove si preparano piatti da veri intenditori, era cosa nota.
Bastava seguire Francesco Di Bella nel suo progressivo ma inesorabile cammino di allontanamento dai 24 Grana per cogliere una serie di episodi felici – come varie partecipazioni a “Stazioni lunari” insieme a Max Gazzè, Morgan, Peppe Servillo,Tuxedomoon o le collaborazioni discografiche con gli Almamegretta e i 99 Posse solo per citarne alcuni - della sua nuova dimensione intima, quella che restituiva pienezza al momento creativo, alla composizione pura, prima della condivisione con gli altri membri della storica band.
Un solo compagno di viaggio ammesso al banchetto frugale ma ricco di sapori autentici: Alfonso “Fofò” Bruno alla chitarra acustica con il quale il “cardillo addolorato” ( la sua voce appassionata e dolente che richiama le atmosfere della Napoli settecentesca raccontata da Anna Maria Ortese nell’omonimo romanzo ) divide nei piccoli club italiani in un tour di due anni praticamente ininterrotto, la passione per tanti gioielli sconosciuti ai più e scoperti in decine di vinili-capolavoro tra i banchi dei mercatini. Tim Buckley, Elliot Smith, Buzzcocks, Elvis Costello, ma anche Neil Young e gli impasti vocali dei padri Crosby, Stills & Nash e dei figli Fleet Foxes: apprezzatissime performance che disegnano data dopo data il caleidoscopio acustico dentro al quale finiscono, ben presto e a grande richiesta, anche alcuni dei brani più famosi dei 24 Grana.
Ex frontman della band 24 Grana, da qualche anno protagonista di un percorso solista che lo ha visto pubblicare, nel 2014 Ballads Cafè e nel 2016 Nuova Gianturco, Francesco Di Bella torna a far parlare di sé nel 2018 con ’O Diavolo, il nuovo album di inediti, un disco di rottura e di innovazione, che conferma ’O Cardillo napoletano come uno tra i migliori esponenti del cantautorato rock d’autore.