Le dive dalla vita spezzata

Le dive dalla vita spezzata

Le dive dalla vita spezzata di Antonio Sciotti (Ed. Bascetta, 2022) pp. 242.

 

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Le Dive dalla vita spezzata racconta l’ultima ribalta di artiste a volte bistrattate dalla stampa, ma osannate da un pubblico numeroso che assiste al triste epilogo della loro vita finita dietro un sipario che non si alzerà più. I giornali dell’epoca battevano le notizie della loro morte soprattutto nelle pagine della cronaca nera, come per l’omicidio di Renata Carpi, di Paolina Giorgi, il suicidio di Gabriella Bessard, di Ester Bijou, di Carolina Ropolo Favi, di Emma Santini.

 

La fatalità è stata spesso complice della loro fine, ed è il caso di Emma Carelli che muore per un incidente automobilistico dopo che era sopravvissuta ad un tentato suicidio; o di Gilda Mignonette che, beffata dal destino, muore tragicamente sulla nave, in una sorta di terra di mezzo tra Napoli e New York; o di Lina Resal che, riuscita a soddisfare le sue velleità artistiche solo in seguito alla morte del marito che la soffocava, muore crudelmente e fatalmente con l’agognato successo; o di Marianna Checcherini che muore di stenti in strada chiudendo il cerchio di un’esistenza travagliata tra successi e insuccessi, o di Liliana Castagnola, scampata ad un tentato omicidio, che muore per mano degli stessi sonniferi che le avrebbero dovuto alleviare le dolorose emicranie e allucinazioni provocate da una pallottola mai estratta dalla sua testa; o di Gigina De Crescenzo che muore tragicamente di parto a soli 19 anni, dopo aver calcato le prime scene da primadonna; o di Eva Galliani che muore per un’operazione chirurgica sbagliata dopo esser stata perseguitata nell’intimità dalla stampa e dagli impresari; o di Amelia Rondini che dopo esser stata sfregiata da un guappo che le stronca la carriera, muore di febbre spagnola.

Il terremoto e la guerra mieteranno vittime celebri come Tina Vergani, Maria Fougére, Mimì Branca, Ida Durant e Lia Flirt; anche la follia contribuisce al travaglio: le sorelle Corinna e Bianchina De Crescenzo ne sono protagoniste.

Vite interrotte prematuramente nella maggior parte dei casi e che assomigliano a delle storie maledette di cronaca.

L’intenzione di questo libro è quella di riportare alla luce artiste dimenticate nelle pagine polverose dei giornali dell’epoca: partendo dalla loro triste e drammatica fine, riavvolgo il nastro della loro esistenza per strapparle all’oblio e destinarle alla memoria storica del varietà.

 

Ogni scheda biografica è divisa in DUE paragrafi: 1) LA VITA ARTISTICA; 2) L’ESODO.

Il primo paragrafo ci fa conoscere la carriera, breve o meno, dell’artista.

Il secondo paragrafo descrive in maniera dettagliata, quasi da indagine poliziesca, la notte dell’omicidio o del suicidio. Il libro è impreziosito da una iconografia inedita.

 

I Capitolo sono:

 

I) Maria Argenti

II) Gabriella Bessard

III) Ester Bijou

IV) Mimì Branca

V) Emma Carelli

VI) Renata Carpi

VII) Liliana Castagnola

VIII) Marianna Checcherini

IX) Liana Chery

X) Lalla D’Ardea

XI) Bianchina De Crescenzo (Bianca Duval)

XII) Corinna De Crescenzo

XIII) Gigina De Crescenzo

XIV) Ida Durant

XV) Lia Flirt

XVI) Maria Fougère

XVII) Eva Galliani

XVIII) Paolina Giorgi

XIX) Gilda Mignonette

XX) Tatiana Petrowna

XXI) Lina Resal

XXII) Amelia Rondini

XXIII) Carolina Ropolo-Favi

XXIV) Laura Sammarco

XXV) Emma Santini

XXVI) Tsune-Ko

XXVII) Tina Vergani

 

 

 

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